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FRA GIOVANNI DA VERONA
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FRA GIOVANNI DA VERONA
ARTISTA INTARSIATORE DEL RINASCIMENTO
UNA MOSTRA LO RICORDA A SANTA MARIA IN ORGANO
In occasione del cinquecentenario dalla sua scomparsa realizzata l’esposizione itinerante ‘Fra Giovanni da Verona …a 500 anni da Te’.
Prende il via da Verona, sabato 15 marzo, alle 17.30, a Santa Maria in Organo, all’interno della cripta, il progetto espositivo itinerante ‘Fra Giovanni da Verona … a 500 anni da Te’ che celebra la figura di Fra Giovanni da Verona in occasione del cinquecentenario dalla sua scomparsa. L’esposizione resterà aperta fino al 27 luglio 2025.
La commemorazione di sabato inizierà alle 16.30 attraverso una messa officiata da Don Romano Gaburro accompagnato dal baritono Paolo Canteri e dall’organista Umberto Forni. Fra Giovanni da Verona Il monaco veronese, afferente all’ordine degli olivetani, fu il massimo intarsiatore del Rinascimento, un artista capace di coniugare il valore spirituale con l’innata abilità artistica, eccellenza che manifestò nella tarsia, nell’intaglio, nella scultura ma anche in una più ampia attività di coordinamento che lo vide trasformare la romanica chiesa di Santa Maria in Organo, quale più antico monastero veronese, in un tempio rinascimentale di primissimo piano, lasciandovi straordinari capolavori, capisaldi del Rinascimento, come il Candelabro per il cero pasquale , il Coro , il Leggo porta corali e la Sacrestia finemente intarsiati e intagliati.
L’evento, organizzato dall’associazione Culturale Quinta Parete, sotto l’egida dello storico dell’arte Federico Martinelli, è patrocinato da Regione Veneto, Provincia di Verona ed ENAC – Ente Nazionale Attività Culturali. Supportano il progetto il Comune di Verona, con l’Assessorato alla Cultura, unitamente a Tabu – Colors of wood. Supporto tecnico dello studio fotografico Ennevi e Promofiere.
“Grandissimo artista dell’intarsio, la mostra a lui dedicata invita a riscoprire le meravigliose tarsie ancora presenti nei luoghi originali in cui Fra Giovanni ha operato. Santa Maria in Organo a Verona – con sagrestia, presbiterio e chiesa – rappresenta un concentrato di arte e bellezza” spiega l’assessora alla Cultura Marta Ugolini. “L’opera di Fra Giovanni possiede un profondo valore artistico, in un’epoca in cui la prospettiva era la chiave di espressione della contemporaneità. Le nature morte e i memento mori presenti nelle sue opere lo rendono un artista in perfetta sintonia con il suo tempo. Siamo particolarmente lieti di osservare il dialogo con gli intarsiatori contemporanei, che si ispirano ai giochi di colori, alle illusioni ottiche, alla ricerca della profondità e ai temi spirituali come la caducità della vita richiamati dalle tarsie lignee, in un affascinante connubio tra passato e presente”.
Protagonisti gli artisti contemporanei e studiosi che, da numerosi anni, si occupano di diffondere l’arte della tarsia lignea attraverso mostre, conferenze e convegni narranti l’evoluzione iconografica in un percorso dal Rinascimento ai giorni nostri. Attraverso il lavoro di 19 intarsiatori – Carlo Alfarano, Silvano Archetti, Alberto Bernardi, Arturo Biasato, Erica Biscarini, Marcello Buccolieri, Carletto Cantoni, Sereno Cordani, Bruno De Pellegrin, Nino Gambino, Lino Giussani, Francsco Lazzar, Giuseppe Mazo, Massimo Milli, Carlo Nicoletti, Duilio Negroni, Daniele Parasecolo, Silas Kopf, Aldo Tomelleri e Luca Vicentini -, il pubblico potrà rivivere, in chiave assolutamente moderna e originale, talvolta criptica, la spiritualità insita nell’arte di fra Giovanni da Verona.
La mostra è un progetto itinerante che toccherà tutte le aree geografiche nelle quali il monaco ha lavorato: Verona, Lodi, Asciano e Napoli . L’esposizione sarà infatti visibile anche alla Chiesa dell’Angelo di Lodi (12 – 23 aprile 2025); all’Abazia di Monte Oliveto Maggiore a Siena (10 maggio – 30 settembre 2025); alla Chiesa di Sant’Anna dei lombardi di Napoli (5 ottobre – 15 dicembre 2025). Un percorso che punta ad accrescere il dibattito artistico su quest’affascinante quanto, ancor troppo poco conosciuta tecnica. L’esposizione darà anche modo di partecipare a conferenze e laboratori didattici gratuiti sul tema. La genesi dell’iniziativa risale a dieci anni fa in seguito a una personale del Maestro intarsiatore Francesco Lazzar, alla Sala Birolli, il cui successo ha portato il curatore Martinelli e lo stesso artista a ricercare la presenza di intarsiatori contemporanei, attivi sul territorio nazionale, al fine di radunarli in un grande progetto espositivo. Da qui la nascita del progetto culturale originale e innovativo ‘Rassegna Nazionale degli Intarsiatori Lignei Italiani’. Una rassegna espositiva che ha toccato numerose città italiane in sedi prestigiose e significative: “Castello di Desenzano” (BS); “Palazzo Crepadona” Belluno; “Enaip Factory” Cantù; “Sala degli Alabardieri” Cremona; “Palazzo della Gran Guardia” Padova; “Sala Birolli” Verona, “Sale delle Pietre” Todi, “MUTA – Museo Bottega della Tarsia Lignea” Sorrento; “Torre Mirana” Trento; Abbazia di Monte Oliveto Maggiore, Asciano (SI).
In questi luoghi il progetto ha permesso di mettere in luce come questa antica forma d’arte, che ha avuto durante il Rinascimento momenti di alto valore espressivo, non viva oggi solo a livello artigianale ma sia in grado di esprimere forme e contenuti moderni e creativi grazie alla sua capacità di allargare la conoscenza di questa nicchia artistica a un pubblico più vasto dando la possibilità agli intarsiatori italiani, che realizzano lavori artistici, di trovarsi in una grande esposizione facendoli uscire dal loro tradizionale ambito che crea, di fatto, un isolamento culturale e ristretti margini di conoscenza. Nel panorama della tarsia lignea, infatti, nessuno si era mai occupato di un progetto così definito e originale.
“Una novità sia per il suo carattere nazionale che per i contenuti – sottolinea Federico Martinelli, presidente dell’associazione Culturale Quinta Parete e curatore della mostra –. Le numerose opere esposte in questi anni hanno infatti testimoniato come questa tecnica sia stata capace di giungere ai giorni nostri evolvendo al pari delle altre forme d’arte visiva. Ecco che in mostra, accanto a tarsie che raccontano soggetti di tradizione – paesaggi, nature morte, raffigurazioni sacre, ritratti – hanno trovato posto vedute moderne, prospettive distorte, movimento energico. Linguaggi iconografici che abbracciano, tassello su tassello, Futurismo, Astrazione, Metafisica. Veri e propri pannelli da parete, come fossero quadri”.
Il progetto, infine, si arricchisce anche di un catalogo che conterrà importanti testi dedicati all’artista rinascimentale. Catalogo per il quale sono stati coinvolti storici dell’arte, letterati, studiosi e teologi al fine di confermare la raffinata unicità dell’operato di fra Giovanni per porla a confronto con la quotidianità che ci contraddistingue. A firmare la pubblicazione, accanto al curatore e storico dell’arte Federico Martinelli, saranno gli studiosi di tarsia lignea Francesco Lazzar e Pierluigi Bagatin; il priore di Monte Oliveto Maggiore, Don Roberto Donghi; il teologo Walter Giacopuzzi e la direttrice del Complesso Museale di Sant’Anna dei Lombardi di Napoli, Ambra Giglio.
Dal 15 marzo a 27 luglio, con ingresso libero, l’esposizione è visibile il venerdì dalle 10 alle 17.30, sabato dalle 10 alle 16, domenica dalle 11 alle 17.30.
Ritratto Giovanni da Verona Sodoma Monte Oliveto – Fra Giovanni da Verona – Fonte :Wikipedia
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Direttore Claudio Gasparini
Giornalista, iscritto all'O.d.G. Veneto dal 1988, collaboro anche con altre testate giornalistiche cartacee, on-line e radiofoniche. Coautore del libro "Eccomi... una storia d'amore con Dio" pubblicato nel 2015. Cavaliere della Repubblica e dell'Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme. Socio Lions, Officer e coordinatore della rivista distrettuale.