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Azienda Agricola Davide Vignato, da tre generazioni sulle colline di Gambellara
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Azienda Agricola Davide Vignato, da tre generazioni sulle colline di Gambellara
In questo territorio vulcanico in provincia di Vicenza
Produce vini naturali capaci di restituire in ogni calice l’identità di un logo unico
Le affascinanti colonne laviche formate dal Monte San Marco, un vulcano oggi spento distante appena 500 metri dalla cantina, hanno dato origine a un grande giacimento di basalti neri che caratterizzano i suoli di questo piccolo ma caratteristico terroir. Qui Davide coltiva 12 ettari di vigneto seguendo i dettami dell’agricoltura biologica e biodinamica per produrre vini che sappiano rispecchiare fedelmente il territorio e regalare emozioni a ogni sorso.
Regina indiscussa di questa zona dalla lunga tradizione vitivinicola è l’uva Garganega. Su terreni ricchi di microrganismi e minerali, l’azienda coltiva anche le uve Durella, Glera, Chardonnay e Merlot, allevate con la tradizionale pergoletta vicentina aperta e raccolte a mano durante il periodo della vendemmia. L’amore per il territorio e la sua natura, il legame positivo con le proprie radici, la ricerca maniacale della massima qualità e la passione per un lavoro capace di sorprendere giorno dopo giorno sono gli ingredienti alla base di ogni bottiglia di vino prodotta da Davide Vignato
Un vino biologico e biografico: il vino di Gambellara.
Un progetto con radici profonde e rivolto al futuro
Prima Rinaldo, poi Gian Domenico, oggi Davide: per Vignato il vino è una storia di famiglia, che cresce e si affina nel tempo per diventare la storia più grande di un territorio e dei suoi frutti migliori. La prima vigna piantata dal nonno in località Brovia, la prima bottiglia riempita dal padre, maestro di un’arte che affascina Davide fin da bambino… E poi la prima volta di Davide, che nel 1997 intuisce le grandi potenzialità enologiche di un territorio vulcanico non ancora compreso fino in fondo né pienamente valorizzato: restituire nel bicchiere l’unicità di questa terra diventa la sua missione. Da qui la scelta di intraprendere la strada della viticoltura biologica, abbandonando i concimi ed eliminando tutto ciò che è chimica e rischia di “appiattire” il vino impedendogli di esprimere nei profumi e nei sapori il suo legame caratteristico con la terra d’origine, le stagioni e la natura.
La “rivoluzione biologica e biografica” di Davide inizia prima in vigna, poi prosegue nel 2006 con la costruzione della nuova cantina, ospitata nelle vecchie stalle del nonno. Qui, nei mesi freddi, si appendono ancora i picai per fare il Recioto; le travi sono quelle originali, con i chiodi piantati da nonno Rinaldo più di 100 anni fa. La storia va avanti portandosi dietro gli insegnamenti di ieri e l’esperienza maturata in questi anni: mentre in vigna si comincia la lavorazione biodinamica e i vini aziendali ottengono diversi premi e riconoscimenti, viene prodotto per la prima volta in assoluto nella storia di queste terre un Gambellara Doc Classico Biologico certificato. E porta la firma di Davide Vignato.

El Vin del Ricordo davanti ai picai di Garganega
Un vino biologico e biografico
Vini eleganti e puliti, complessi e piacevoli, in grado di emozionare e raccontare il territorio di cui sono espressione: i colli vulcanici di Gambellara. Davide Vignato, che segue personalmente ogni fase della produzione, dal campo all’etichettatura, sa bene come la scelta biologica sia l’unica strada possibile per centrare un obiettivo tanto prezioso quanto impegnativo. Ogni vino inizia in vigneto, dove è necessario produrre uve perfettamente sane e di grande qualità, tornando a rispettare i tempi e la vita della terra. Grazie a continui studi e alla biodinamica, l’azienda ha eliminato la chimica dalle piante, non usa diserbanti né prodotti di sintesi, adotta quotidianamente “nuove” tecniche (es. il sovescio) superate o ignorate dalla moderna industria del vino. Così facendo le radici sono costrette a scendere in profondità per nutrirsi con i minerali più caratteristici dei terreni di Gambellara, mentre recuperano vita il suolo e i microorganismi che in esso si trovano, la sostanza organica e l’humus.
In cantina produrre vino con metodo biologico significa lavorare molto più di ieri, perché nulla può essere lasciato al caso: servono tecnica ed esperienza, precisione e costanza, come accade sempre quando si ha che fare con qualcosa che è vivo e, quindi, richiede grande cura.
Con l’annata 2019 dei vini el Gian e Col Moenia Davide Vignato decide di uscire dalla DOC Gambellara e di non riportare quindi più tale denominazione in etichetta. Si sa, gli amori più grandi a volte portano a scelte radicali ed è proprio questo il caso. Stretto da parametri stabiliti a monte che portano a una certa omologazione dei vini a prescindere da quell’incontro unico tra terroir e persone da cui tutto nasce, Davide decide di andare oltre. Vuole esprimere con vini autentici, senza confini definiti a priori, l’identità potente che il terreno vulcanico trasferisce loro, senza veli né filtri. E vuole farlo rimanendo fedele a quell’incontro unico tra terroir e persone da cui tutto nasce.

L’Orso gentile sui calcari rosa di Costeggiola
I vini prodotti
Ogni vino è un’interpretazione autentica di una terra unica e dalla grande tradizione enologica, caratterizzata dalla presenza di suoli ricchi di basalti neri di origine vulcanica. Numerosi sono i premi e i riconoscimenti delle guide ottenuti nel corso degli anni.
El Gian è prodotto con sole uve Garganega coltivate sulle colline che abbracciano Gambellara: vino giovane e fresco, dai profumi fruttati e floreali, è il vino della quotidianità e porta nel nome un omaggio a Gian Domenico, padre dell’attuale proprietario.
Più complesso e strutturato è Col Moenia (Garganega 100%), che matura sui propri lieviti senza aggiunta di anidride solforosa, impreziosito periodicamente da un batonage, e regala un bouquet di profumi complesso e avvolgente nel suo grande equilibrio.
Nel lungo viaggio di conoscenza dedicato alla Garganega di Gambellara un capitolo speciale è rappresentato da Sera, dove un lungo contatto con le bucce e la maturazione sur lie estraggono l’anima profonda dell’uva in un mix di forza e profondità sorrette da un’innata leggiadria.
Uva Durella e Chardonnay sono invece le due anime della Cuvée dei Vignato, spumante metodo classico che sintetizza l’incontro tra idee e generazioni diverse capaci di dare vita a un vino dal profilo elegante, che rimane sui lieviti per 50 mesi prima della sboccatura e unisce a profumi delicati di frutta matura, lieviti e crosta di pane un sapore rotondo e pieno.
Il Primo Incontro è una Garganega frizzante rifermentata in bottiglia e senza aggiunta di solforosa la cui seconda fermentazione viene innescata da una piccola quantità di mosto di Recioto di Gambellara: un “vino da merenda” dai profumi fragranti e dalla straordinaria bevibilità.
Altro rifermentato in bottiglia è Alba, in cui un Merlot luminoso incontra la Garganega passita in un racconto consapevole e spensierato. Ne nasce un rosato e dai profumi vibranti e dalla grande piacevolezza, un piccolo inno in bottiglia alla convivialità.

L’Orso saggio sui basalti vulcanici di Gambellara
Il 1950 Merlot Igt Veneto prende il nome dall’anno dell’impianto dei vigneti di merlot con cui si fa questo vino, ottimo compagno da tutto pasto con il suo colore rosso rubino e vivaci profumi e sapori fruttati che libera nel bicchiere.
Sempre da uve Merlot in purezza ha origine il passito Ca’ Ronchi, singolarissimo vino da meditazione o da gustare con dolci e formaggi saporiti, che viene prodotto con grappoli selezionati e lasciati ad appassire per tre mesi. Il totale delle bottiglie prodotto è 35.000.
La tradizione del vino passito rivive poi anche nel Cul d’Oro, che deve il suo nome alla zona di vigneti collinari in cui i grappoli di Garganega, maturi e dorati, vengono selezionati e raccolti a mano uno a uno prima dell’appassimento nei picai, della spremitura e dell’affinamento in barrique: profumi complessi e raffinati si sposano con un gusto elegante e persistente nel rispetto della migliore tradizione locale.
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Direttore Claudio Gasparini
Giornalista, iscritto all'O.d.G. Veneto dal 1988, collaboro anche con altre testate giornalistiche cartacee, on-line e radiofoniche. Coautore del libro "Eccomi... una storia d'amore con Dio" pubblicato nel 2015. Cavaliere della Repubblica e dell'Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme. Socio Lions, Officer e coordinatore della rivista distrettuale.