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Cerea – Il Palio della Stortina Veronese ha aperto i tre giorni di Pianura Golosa
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Cerea – Il Palio della Stortina Veronese ha aperto i tre giorni di Pianura Golosa
La finale della XXVIII edizione si è svolta all’AreaExp il 27 febbraio
Al termine del momento conviviale proclamati i vincitori.
Per la giuria tecnica di esperti Adamo Bressan.
Per la giuria pubblica dei partecipanti Roberto Zanetti
Sei le stortine finaliste selezionate da una giuria tecnica e una popolare tra le dodici presentate al Ristorante da Aldo a Legnago. Dopo un aperitivo alla “Piazza dei Sapori” e all’inizio della cena al tavolo, all’interno del Teatro del Gusto preparata dalla Pro Loco di Cerea, la valutazione alla cieca delle stortine finaliste da parte del pubblico. Il presidente Alessio Merlin ha ringraziato i numerosi partecipanti ed in particolare i 34 allievi della prima e seconda classe della Scuola di Ristorazione Don Calabria di Bovolone, accompagnati dai docenti Alessandra Braga e Silvio Maroni, presente anche il preside, contattati da Slow Food, per il sevizio ai tavoli.
Soddisfatto il Presidente Slow Food Valli Grandi Veronesi, Luca Faggioni. “Il prodotto quest’anno è di ottimo livello aiutato anche dalla stagione più fredda rispetto all’anno scorso che ha favorito la lavorazione delle carni ottenendo un prodotto più buono e consono alle sue caratteristiche. Da rilevare come negli anni la qualità si sia molto innalzata e uniformata”.

La giuria popolare ha decretato vincitore del Palio Roberto Zanetti seguito da Adamo Bressan, Alberto Dossi, Team Campioletto, Cipriano Pangrazio e Butei de Santa Maria di Zevio.
Adamo Bressan si è aggiudicato invece il premio della giuria tecnica.

“Lo scopo della festa – continua Luca Faggioni – è mantenere la tradizione e far conoscere il nostro territorio. I partecipanti al palio sono tutti appassionati della lavorazione delle carni di maiale, molti appartenenti a famiglie che macellavano nel periodo di Santa Lucia. Essendo la stortina presidio Slow Food è importante controllare all’acquisto che presenti il marchio con la nostra tradizionale chiocciolina. Non solo, stiamo introducendo l’etichetta parlante che descrive le caratteristiche del territorio, le carni da usare e tutte le informazioni utili al consumatore”.
Sono quattro i produttori che fanno parte del presidio che producono stortine di qualità secondo un disciplinare molto restrittivo: Signor Maiale di Alberto Lonardi di Cerea, Macelleria di Minerbe di Michele Boldrin, La Palazzina di Filippo Merlin di Cerea e Salumificio Poltronieri di Nogara.
Slow Food segue progetti per valorizzare vari prodotti, formaggi, ortaggi, razze animali, salumi come la Stortina, laddove si parli di tutela della biodiversità.

“Come Valli Grandi Veronesi – conclude il presidente Faggioni – abbiamo ottenuto dal Ministero dell’Agricoltura il marchio registrato che significa che nessuno può imitarci. Una tutela in più per la stortina veronese”.
Stortina veronese
Dalla pagina della Fondazione Slow Food si apprende che la stortina veronese, presidio Slow Food, è un piccolo salame dal peso inferiore ai due etti che si consuma tradizionalmente nella zona del Basso Veronese. La tradizione produttiva che si tramanda da generazioni prevede di conservarla sotto lardo in modo da mantenerla fresca per tutto l’inverno, essendo infatti di piccole dimensioni non avrebbe potuto conservarsi a lungo, asciugandosi troppo in fretta. Le pentole di terracotta venivano quindi riempite di piccoli salami immersi e alternati a lardo macinato e salato, un ultimo strato più spesso detto cappello ricopriva i salami fino a colmare la pentola che una volta chiusa con il coperchio veniva riposta in cantina anche per alcuni mesi.
Al momento del consumo il cappello veniva eliminato perché irrancidito ma sotto le stortine erano perfettamente morbide e ancora fresche e profumate. Si consumano ancora oggi così, con il pane fresco oppure con la polenta abbrustolita. Dello stesso salume esiste anche una versione non conservata sotto lardo che asciuga velocemente ed è più simile ad un salamino.
Il nome sembra derivare dalla forma leggermente ricurva che i salamini assumono appena insaccati; la caratteristica del prodotto è legata inoltre all’utilizzo di parti nobili del maiale nell’impasto, (spalla, lombo, culaccia, prosciutto e grasso di pancetta) e alla speziatura con aglio macerato in vino bianco.
La stortina si produce tutto l’anno ad eccezione del periodo estivo.
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Direttore Claudio Gasparini
Giornalista, iscritto all'O.d.G. Veneto dal 1988, collaboro anche con altre testate giornalistiche cartacee, on-line e radiofoniche. Coautore del libro "Eccomi... una storia d'amore con Dio" pubblicato nel 2015. Cavaliere della Repubblica e dell'Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme. Socio Lions, Officer e coordinatore della rivista distrettuale.