I Vignaioli Valle di Mezzane

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I Vignaioli Valle di Mezzane

Hanno raccontato “nero su bianco” le espressioni della vallata in cui lavorano

Dalla Carta dei Suoli alla prova del bicchiere

Dare risalto alla Valle e alle sue unicità è l’obiettivo del Gruppo

Quale stimolo e impegno per il processo di definizione delle “Vallate della Valpolicella”, future sottozone, e per la valorizzazione delle migliori aree di produzione del Soave.

I “Vignaioli Valle di Mezzane” riuniscono tredici aziende con due importanti elementi in comune: si trovano nella Valle di Mezzane – territorio ad est di Verona in cui producono vini doc Valpolicella e/o Soave ­ e sono aziende agricole, quindi vinificano esclusivamente uve dei vigneti che coltivano. Differenti per storie, origini, obiettivi e conduzione del vigneto, sono uniti dalla volontà di approfondire insieme la conoscenza del loro territorio e di  valorizzarlo mettendone in evidenza peculiarità e identità, anche sostenendo e sollecitando il Consorzio di Tutela Vini Valpolicella nella definizione di Sottozone che rispecchino la morfologia del territorio, attualmente oggetto di studio della “Commissione Vallate” dello stesso organo consortile e già oggetto di analisi sul finire dell’Ottocento da parte di Giovanni Battista Perez, che nel suo libro “La provincia di Verona ed i suoi vini”, edito nell’anno 1900, delineò le caratteristiche della produzione vinicola di ogni singola vallata valpolicellese, inclusa quella di Mezzane.

Il Gruppo “Vignaioli Valle di Mezzane”, costituitosi a fine 2022, ha commissionato all’inizio del 2023 lo studio dei suoli aziendali al pedologo Giuseppe Benciolini, già autore di mappature simili per zonazioni vitivinicole in diversi territori produttivi, tra cui Soave, Valpolicella, Prosecco, Cartizze e Lambrusco Reggiano. Un lavoro lungo e accurato che si è sviluppato con l’analisi di numero elevatissimo di profili di terreno nelle 13 aziende coinvolte. Ne è scaturita una Carta dei Suoli della Vallata in scala 1:10.000 e tredici carte dei suoli di dettaglio dei vigneti di ogni singola azienda. Si tratta di uno strumento importante per orientare ulteriormente la conduzione del vigneto alla qualità e per fronteggiare i cambiamenti climatici che ha, peraltro, confermato le conoscenze dei vignaioli circa la relazione tra le condizioni pedoclimatiche dei loro vigneti e i profili dei vini, aprendo la strada alla ricerca di caratteristiche che accomunano i vini della Valle nel bicchiere.

A questa ricerca è stata dedicata la degustazione “nero su bianco”, titolo che fa riferimento ai colori dei suoli vulcanici e calcarei che costellano la Valle di Mezzane e alla volontà del Gruppo di fissarne le espressioni con i loro vini.

In genere, nella ricerca delle caratteristiche identitarie dei vini è d’abitudine soffermarsi su tutti gli aspetti sensoriali – visivi, olfattivi e gustativi – e in particolare sugli indicatori aromatici, ossia su specifici sentori fruttati, floreali o speziati. Non in questo caso in cui, guidati da Angelo Peretti, giornalista e scrittore, la ricerca delle peculiarità territoriali di vini così differenti tra loro – Soave doc e Valpolicella Superiore doc – è stata affidata alle sensazioni tattili. Impresa non facile visto che il tatto, pur costantemente presente nelle nostre attività – e paradossalmente proprio per questo – è il senso meno “ascoltato” nelle degustazioni. “A definire il carattere identitario dei vini di uno specifico terroir – ha spiegato Peretti – sono soprattutto le sensazioni tattili ponendo attenzione al loro particolare equilibrio di matrice territoriale, che rimane pressoché costante anche al variare delle percezioni aromatiche e delle tecniche di vinificazione e di affinamento, come dimostra l’esperienza borgognona consolidata da secoli. Nei vini dell’areale della Valle di Mezzane spiccano la sapidità più o meno accentuata, la freschezza acida e la piacevole piccantezza della speziatura”.

Si aggiungono, quindi, nuovi elementi a supporto delle delimitazioni territoriali che sono già realtà per la denominazione Soave – che ha scelto la strada delle Unità Geografiche Aggiuntive (UGA) identificandone 33 – e che sono in discussione percorrendo la strada delle Sottozone per i vini delle doc Valpolicella.

“Il percorso verso le Sottozone per i vini Valpolicella – ha raccontato Christian Marchesini, presidente del Consorzio – è partito tempo fa ed è stato più recentemente ripreso con uno studio pedologico che ha messo in luce delle difficoltà di definizione delle aree. Abbiamo, inoltre, già una sottozona, la Valpantena, peraltro poco rivendicata, che ha la sua storicità e quindi definendo altre 11-12 sottozone-vallate dovremo tenere presente i diritti acquisiti. Quindi esistono aspetti politici complessi da affrontare puntando alla condivisione e all’inclusione. Si sta discutendo nelle diverse Vallate e spero che questo fermento si estenda per arrivare a un progetto unitario e siamo convinti che le Sottozone ci daranno un’opportunità in più di raccontare i vini Valpolicella”.

Il lavoro di definizione territoriale nella doc Soave tramite le UGA ha già qualche anno alle spalle, ma pretende ulteriori specifiche. “Abbiamo 33 UGA, alcune delle quali coincidono con cru storici, ma siamo agli inizi e stiamo lavorando per definirle ulteriormente – ha sottolineato Cristian Ridolfi, presidente del Consorzio Vini Soave. Non è facile raccontarne le specificità anche perché non sono sancite specificatamente dal disciplinare e per definirle mi piacerebbe andare oltre gli aspetti pedoclimatici evidenziando le tradizioni produttive anche perché si prestano al racconto. Esistono tanti luoghi belli in tutto il mondo, ma a fare la differenza è il lavoro dell’uomo”.

Nel panorama delle delimitazioni territoriali intraprese recentemente da numerose e blasonate denominazioni italiane, con scelte differenziate, i Vignaioli della Valle di Mezzane guardano con favore alle Sottozone in cui possano essere eventualmente distinte con il tempo ulteriori specificità sul modello delle Borgogna.

Foto:

I Vignaioli Valle di Mezzane

Le tre batterie:

9-Faezze_10-Le Guaite_11- Ilatium_12-Le Cesete_13-I Tamasotti

5-Grotta del Ninfeo_6-Talestri_7-Il Monte Caro_8-Massimago

1-Benini_2 Corte Sant’Alda_3-Carlo Alberto_4-Roccolo Grassi

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Direttore Claudio Gasparini

Giornalista, iscritto all'O.d.G. Veneto dal 1988, collaboro anche con altre testate giornalistiche cartacee, on-line e radiofoniche. Coautore del libro "Eccomi... una storia d'amore con Dio" pubblicato nel 2015. Cavaliere della Repubblica e dell'Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme. Socio Lions, Officer e coordinatore della rivista distrettuale.

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  1. Questo articolo rispecchia e amplifica il mio percorso per mettermi in gioco e provare a fare un'opera astratta.. molto bello,…